Dottor Matteo Simonelli
Capo Sezione di Oncologia Medica – Neuro-Oncologia

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Domande frequenti
Cosa sono i gliomi?
I gliomi sono i più comuni tumori cerebrali. Si tratta di tumori primitivi che si sviluppano a partire dalle cellule gliali, poste sui prolungamenti dei neuroni e deputate al loro controllo e sviluppo. I gliomi si distinguono in quattro tipologie ad aggressività crescente: i gliomi di I grado, infatti, possono essere efficacemente trattati con la chirurgia, mentre i gliomi di grado II, III e IV comportano la necessità di trattamenti complementari.
Quali sono i sintomi dei gliomi?
I gliomi possono manifestarsi in maniera aspecifica o con sintomi specifici.
I sintomi aspecifici più comuni dei gliomi sono:
- cefalea
- acufeni.
I sintomi specifici dei gliomi sono invece:
- crisi epilettiche
- deficit neurologici (deficit del linguaggio, della vista, del comportamento, della mobilità).
La diagnosi dei gliomi avviene inizialmente tramite una TAC encefalo, abitualmente in Pronto Soccorso, dove il paziente è stato condotto al manifestarsi dei sintomi. Spesso, infatti, i gliomi vengono diagnosticati proprio a seguito dello sviluppo di sintomi specifici, quindi di una crisi epilettica o della comparsa di un deficit neurologico, come disturbi della vista, del linguaggio, della mobilità, o del comportamento. A seguito della TAC, la risonanza magnetica (RM), completa poi il percorso di diagnosi, dando informazioni più specifiche e dettagliate riguardo alla collocazione anatomica e funzionale della lesione.
Melanoma: cos’è e come riconoscerlo
Il melanoma è un tumore maligno che origina dai melanociti, le cellule dell’epidermide che producono la melanina. Nelle sue prime fasi di progressione, il melanoma può essere difficilmente distinguibile a occhio nudo da un nevo, benigno. Per questo motivo il dermatologo, nel corso della visita dermatologica, esamina tutti i nevi con il dermatoscopio. Questo semplice esame, non invasivo, permette nella maggior parte dei casi di individuare un melanoma anche quando questo non è riconoscibile ad occhio nudo.
Che cos’è il tumore alla prostata?
La prostata è una ghiandola – grande circa come una noce – che è presente solo negli uomini e che ha il compito di produrre e immagazzinare il liquido seminale.
Il tumore alla prostata è tra i più diffusi tra gli uomini, con un rischio è che strettamente legato all’età: con l’avanzare di questa aumentano i rischi, tanto che a 80 anni questa condizione riguarda un uomo su due.
Il tumore alla prostata cresce in genere lentamente e non si diffonde al di fuori della ghiandola. Esistono però forme più aggressive, caratterizzate da cellule malate che invadono rapidamente i tessuti circostanti e si diffondono anche ad altri organi.
Cos’è il sarcoma?
Con il termine sarcoma ci si riferisce a un gruppo di tumori rari (meno di 6 casi su 100.000 abitanti ogni anno, circa 1% di tutte le neoplasie dell’adulto) ed eterogenei che originano dai tessuti connettivi e osteomuscolari (muscoli, cartilagini, vasi sanguigni, nervi, tendini, tessuto adiposo, tessuti sinoviali, osso) e per tale motivo possono localizzarsi in tutti i distretti corporei. Attualmente esistono circa 100 diversi tipi di sarcomi dei tessuti molli, ciascuno caratterizzato da un proprio comportamento biologico e clinico, che richiede uno specifico approccio terapeutico.
Quali sono i sintomi dei sarcomi?
Asintomatici nelle fasi iniziali, crescendo i sarcomi si manifestano con un nodulo o una tumefazione, talvolta accompagnati da dolore, specie se la neoplasia esercita pressione su nervi o vasi. Nei sarcomi retroperitoneali, possono provocare sanguinamenti gastrointestinali oppure sintomatologia subocclusiva.
Quali sono i trattamenti per i sarcomi?
Il trattamento dei sarcomi dei tessuti molli prevede un approccio multidisciplinare che combina chirurgia, chemioterapia e radioterapia per curare il tumore, preservare organi e tessuti intorno all’area del tumore e mantenere la maggior funzionalità possibile di tutta l’area interessata. Dopo la terapia, il paziente viene generalmente sottoposto a periodiche indagini radiologiche e visite mediche di controllo (follow up), che permettono di rilevare le eventuali recidive di malattia.